La Fondazione ha lanciato una proposta di collaborazione internazionale sulla linea di finanziamenti europei COST per l’implementazione di una rete sanitaria finalizzata a migliorare l’aderenza alla terapia farmacologica a domicilio.
Il network internazionale ha visto l’immediata adesione di Finlandia, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Cipro, Portogallo, Turchia, Spagna, Slovenia, Malta, Croazia, Danimarca e USA; altri stati potranno essere inclusi durante il percorso.
La ricaduta è fedele alla mission della fondazione in quanto andrà a migliorare sicuramente la qualità della vita della popolazione.
La Fondazione “INSIEME per Vita Agli anni”, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova e con il supporto dell’Università di Roma Tor Vergata, ha sviluppato un progetto finalizzato a creare una rete internazionale che faciliti l’introduzione di interventi innovativi e multifattoriali per migliorare l’aderenza alla terapia farmacologica negli adulti con patologie croniche.
Il razionale: L’aderenza terapeutica è considerata un importante indicatore della sicurezza e della salute della popolazione in particolare in presenza di patologie croniche.
Il problema affrontato: le patologie croniche mettono a dura prova il benessere della popolazione e il funzionamento dei sistemi sanitari.
La perdita di produttività economica a causa delle malattie non trasmissibili è significativa: è stato stimato che per ogni aumento del 10% della mortalità per malattie non trasmissibili, la crescita economica si riduce dello 0,5%.
I tassi di adesione alla polifarmacoterapia possono variare a seconda della malattia, del farmaco prescritto e persino delle strutture sanitarie, ma la letteratura suggerisce che gli interventi dovrebbero concentrarsi sulle strategie comportamentali, in particolare gli interventi basati sull’abitudine (Conn & Ruppar, 2017), e dovrebbero contrastare le barriere culturali, e far fronte alla alfabetizzazione sanitaria (Balli et al., 2019).
L’approccio alla sfida
La policronicità e la necessità di seguire regimi terapeutici di polifarmacoterapia richiedono un approccio integrato e l’utilizzo di metodologie educative avanzate. Lo sviluppo di queste metodologie e strategie co-creative porterà allo sviluppo di evidenze basate sull’esperienza dei cittadini e prospettive pratiche.
L’utilizzo di interventi educativi progettati con le persone che vivono il problema quotidianamente, aumenterà il coinvolgimento della popolazione, anche se questo richiede un adattamento ai diversi contesti linguistici, culturali e sociosanitari.
Questo processo incoraggerà un approccio multiforme, multiculturale e pluralistico che attingerà anche ad approcci qualitativi e partecipativi per sviluppare e co-costruire la conoscenza da diverse prospettive.
L’impatto: la ricaduta sarà misurabile a livello scientifico, tecnologico e socioeconomico:
– Livello scientifico: questa azione migliorerà il livello e la qualità della ricerca e innovazione sull’educazione e la gestione della polifarmacia facilitando il dibattito sulle concettualizzazioni di questo fenomeno e il potenziale sviluppo di concettualizzazioni nuove o avanzate, nonché lo sviluppo di metodi di intervento.
– Livello tecnologico: la creazione di materiale didattico accessibile attraverso una piattaforma online, consente la condivisione del materiale con un gran numero di utenti in qualsiasi momento e prevede la possibilità di utilizzare questo materiale per produrre supporti tecnologici più avanzati (es.App, assistenti vocali ).
-Livello socioeconomico: i partecipanti allo studio avranno potenzialmente miglioramenti nell’autovalutazione della malattia e nelle capacità di cura di sé, aspetti che influiscono sul mantenimento della stabilità clinica. Ciò potrebbe ridurre la necessità di costi sanitari aggiuntivi (ad esempio ricoveri, farmaci) e giorni di malattia dal lavoro.
La ricaduta del progetto coinvolgerà ricercatori, professionisti, studenti e coloro che sono coinvolti nella direzione dei servizi sanitari.